SIAMO TUTTI AMATORI
In un mondo in cui tutti vogliono convincerci a ostentare professionalità, mi piace andare controcorrente. Contro la specializzazione, a favore dei generalisti, degli entusiasti e dei curiosi.
IL PIN PER SBLOCCARTI
Oggi ti voglio parlare di una delle regole del CARDIO❤️WRITING, gli allenamenti di scrittura ri-creativa che conduco ogni settimana online. Tutte le regole sono provocatorie, lo ammetto, ma questa è la più provocatoria di tutte: SIAMO TUTTI AMATORI.
Esatto! Negli scorsi mesi ho sfidato i cardiowriter a rivalutare l'atteggiamento mentale dell'amatore su quello del professionista perché credo sia importante in questo momento storico essere un po' meno rigidi con se stessi e con gli altri.
Attenzione: parlo di atteggiamento mentale, non di occupazione. Non voglio invitare i professionisti a chiudere partita Iva e tornare dilettanti.
Perché farlo? La rete, negli ultimi dieci anni, ha messo su un piedistallo l'atteggiamento mentale del professionista. L'ha dopato di steroidi rubati dal frigorifero della hustle-culture d'Oltreoceano che è nata negli ambienti più tossici (oggi lo sappiamo) della Silicon Valley.
Un fenomeno spiegabile con l'ansia da prestazione che si sono ritrovate addosso due generazioni intere che hanno cominciato a lavorare con internet e hanno faticato a farsi riconoscere dal mondo del lavoro tradizionale.
Il professionista dunque, per essere credibile, non deve avere orari, non dorme mai, non ha domeniche, lavora col computer anche dalla spiaggia, investe sempre più di quanto guadagna. Il professionista è professionista della vita ancora prima che nel suo settore, di cui comunque è uno specialista. Il professionista è sempre online: fattura e scala. Perché appunto questa 'cultura' viene dal mondo delle startup e quindi tutti devono scalare, aumentare il loro business e trasformarsi in un'azienda corporativa. Anche il mio idraulico. Non importa cosa fai, se sei un professionista devi crescere sempre di più. Fino a esplodere e andare in burn-out.
E qui arriva il problema. L'atteggiamento mentale è sempre una narrazione. Quindi dovremmo fermarci e chiederci se questa è la storia che ci vogliamo raccontare. Se mentre ce la raccontavamo forse qualcosa è andato storto ed è stato frainteso.
Se potessimo fare le stesse cose senza 'crescere' così in fretta fuori, ma crescendo anche dentro, in maniera più profonda e consapevole?
Se potessimo avere una vita piena di poche relazioni significative invece che essere a disposizione di tutti in modo superficiale e orientato soltanto alla vendita di noi stessi?
Se potessimo alternare l'attività al riposo - come ci suggerisce ancora la biologia, - senza aver paura di perderci qualche improbabile grande occasione?
L'atteggiamento mentale dell'amatore non si pone questi problemi. Si nutre della gioia di quello che fa. L'amatore ama, per l'appunto. Vede la pratica con gli occhi dell'entusiasmo, con generosità. È sempre teso alla scoperta e non fa mai una cosa sola, è un generalista nel senso multipotenziale del termine: rifiuta l'arroganza del professionista e basa ogni sua impresa sulla sperimentazione e l'apprendimento.
Un professionista, infatti non può sbagliare, un amatore invece può soltanto imparare.
L'amatore è il vero creativo, ma questo non significa che non si possa dare delle regole. Al contrario, può pensare le regole adattandole alle sue necessità piuttosto che al diktat del trend.
Ti sfido ad appropriarti per qualche giorno dell'atteggiamento mentale dell'amatore e a raccontarmi poi com'è andata.
E ti lascio con questa frase di Charlie Chaplin che amo molto:
È tutto quello che siamo: AMATORI. Non c’è tempo per essere nient’altro.
FLASHBACK/FLASHFORWARD
Lo scorso martedì abbiamo fatto l'ultimo allenamento di CARDIO❤️WRITING prima della pausa estiva. Torneremo più forti che mai (e con alcune novità) i primi di settembre. Questo vale anche per la nostra newsletter!
Non si ferma invece l'appuntamento domenicale per gli abbonati al ROMANZO CAPOVOLTO che sta entrando nel vivo. Se non l'hai ancora fatto, puoi abbonarti in qualsiasi momento (sostenendo così il mio lavoro) e leggere anche tutti gli articoli precedenti, continuando a ricevere un nuovo articolo a settimana nella tua casella di posta. Comprese le bozze del nuovo romanzo.
E se sei di Bologna?
Venerdì 29 luglio alle 21:00 tornerà per una serata speciale al Parco dei Giardini di Corticella (BO) lo spettacolo di storytelling e canzoni STORIE DI PASSAGGIO, realizzato insieme allo strabiliante Riccardo Cesari. L'accesso sarà gratuito (grazie all'Associazione Ca' Bura) e noi non vediamo l'ora di raccontarti qualche nuova storia accoppiata a grandi successi musicali arrangiati 'live' alla loop-station da Riccardo. Ascolteremo anche un suo inedito: TUTTI GIÙ PER TERRA.
Ti aspettiamo a Corticella e noi ci rileggiamo qui a partire dal 2 di settembre!
UNA STORIA PER SBLOCCARTI IL WEEKEND
Prima di andare: questa settimana non ti consiglio una storia, ma molte storie. Sono gli aneddoti e le pillole di criminalistica che trovi nel fantastico saggio di Andrea Cotti e Carmelo Pecora dedicato agli errori tipici che fanno gli autori di gialli e serie TV quando si parla di procedura di Polizia.
"Interroghiamo il sospettato. Guida per evitare errori per scrittori meticolosi di storie crime e per lettori e spettatori curiosi" edito da Laurana è un piccolo gioiello che tutti - anche chi non vuole scrivere gialli, - possono divertirsi a leggere in spiaggia per imparare qualcosa di più da chi i gialli li scrive (Andrea Cotti con il suo bellissimo 'Il cinese', edito da Rizzoli) e da chi ha lavorato per decine d'anni in Polizia Scientifica e ora è anche un raffinato narratore (Carmelo Pecora con il suo ‘Storie dis-umane’, edito da Edizioni del Loggione).
Sarebbe un delitto perderselo!
Ci leggiamo con la prossima newsletter il 2 settembre. Buona pausa estiva!