Se non lo scrivi, l'hai soltanto pensato
Un romanzo, un film, una campagna social. Ogni volta che scrivi stai progettando mondi possibili. Se non li scrivi, invece, scorrono via!
Io l'ho scoperto con il mio primissimo romanzo. Avevo diciassette anni e a dire il vero quel primo romanzo non è neppure in canone. Ha lo stesso valore di un franchise toccato da J.J. Abrams (scusa, J.J. sono ancora arrabbiato per Star Wars).
Diciamo che quel primo romanzo era un esercizio come quelli che potremmo fare durante gli allenamenti di CROSSFIT WRITING 😉. Un esercizio lungo, e io non riuscivo a trovare il tempo!
Strano, perché il tempo era tutto intorno a me. Ti suona familiare?
Il calendario di Frate Indovino
Il calendario, a casa mia, era uno straccetto appeso. Lo usavano mia mamma e mia nonna. C'erano segnati sopra i santi e quando seminare l'orto. Noi abitavamo in appartamento e il raccolto lo facevamo al supermercato. C'erano anche piccoli spazi vuoti tra un santo e l'altro, dove mia mamma segnava le visite mediche.
Io avevo un diario scolastico, ma non ci scrivevo i compiti sopra. Mi divertivo a ricordare tutto senza annotarlo. Ero cresciuto con l'idea che ricordarsi le cose fosse un segno di grande efficienza. E come mi sbagliavo.
Col passare degli anni ho imparato che se non ti appunti le cose che pensi, rischi solo di vanificare le tue idee. Basare tutto sulla propria memoria crea stress e frustrazione. Finiamo per costringere la nostra voce narrante a ripetere ossessivamente le stesse cose.
Ci svegliamo pensando a quello che dovremo fare invece di goderci una buona colazione e gli affetti che ci circondano.
Scrivi le cose che pensi (compreso quelle che pensi di scrivere)
Il nostro cervello è un fiume di pensieri che scorrono. Alcuni sono interessanti, altri divertenti, altri inutili; alcuni non sembrano nostri!
A volte pensiamo cose che non vorremmo pensare. Non stiamo bene e ci chiediamo perché non ce ne siamo accorti prima.
Dovrei ascoltarmi più spesso, ci diciamo. Le orecchie in questo caso non servono. Dobbiamo scrivere i nostri pensieri se vogliamo davvero ascoltarci.
A volte abbiamo delle idee geniali, stiamo per addormentarci e ci svegliano d'improvviso. Altre volte veniamo attraversati da pensieri che sottovalutiamo, come quello di comprare la carta igienica. Poi ce ne dimentichiamo e finisce tutto in m###a.
Nelson Mandela è stato rinchiuso in una cella per 27 anni e scrivere lo aiutò a progettare il futuro di un'intera nazione. Scrivere ci aiuta a fermare i pensieri che scorrono per poterli valutare e realizzare.
Vediamo come provarci, soprattutto se pensi di non averne bisogno.
Liste e calendari
David Allen, l'inventore di uno dei metodi di produttività personale più diffusi, il metodo GTD® o Getting Things Done®, suggerisce di scrivere le cose che ci passano per la testa sotto forma di liste. Queste vanno a formare il nostro 'trusted system', un sistema fidato.
Un sistema è il mezzo con cui, in questo caso, annotiamo le cose. Può essere un taccuino, l'applicazione delle note, un post-it, una lavagna o l'insieme di tutte queste cose. Basta che sia fidato: dobbiamo essere sicuri che sapremo sempre dove ritrovare le informazioni che ci servono.
Ecco che scrivere diventa un modo per pescare pensieri. Esatto, come fossero pesci in quel fiume che scorre. Il sistema è la rete, il metodo è come li cuciniamo.
Allen consiglia di trattare il calendario come uno spazio sacro dedicato a quello che faremo di sicuro. Tutto il resto gli gira attorno.
Per restare nella metafora: il calendario è il piatto di portata dove serviamo i pesci che abbiamo cucinato.
Io ho praticato questo metodo per più di quindici anni. Sono passati trent'anni da quando è stato divulgato. La società e le organizzazioni sono cambiate radicalmente, così come le necessità delle persone e i mezzi con cui le soddisfiamo. Così, l’ho integrato GTD® con altri metodi diversi e ne ho creato uno tutto mio.
Senza un sistema fidato, questo è certo, non sarei riuscito a scrivere quel primissimo romanzo e tutto quello che ho realizzato poi.
Puoi cominciare da questo piccolo primo passo
Scegli un calendario per i tuoi impegni e un contenitore per i tuoi appunti. Uno e uno: viaggia leggero.
Se sei digitale, inizia da Google Calendar e Google Keep. Sono gratuiti, a disposizione di chiunque abbia una Gmail.
Se sei analogico, parti con un calendario da parete (con meno santi e più spazio per scrivere) o meglio ancora un'agenda tascabile e un taccuino.
Tieni queste due cose sempre a portata di mano e comincia a segnare tutto quello che ti viene in mente: prima fallo sul taccuino. Come se stessi facendo un elenco.
Fallo per una settimana.
Non ti preoccupare se quello che scrivi ti sembra inutile. Ci sarà anche molto di utile!
Quando prendi un appuntamento, quando devi andare in palestra, quando vuoi vedere il tuo programma preferito... segnalo in agenda. Se vai a scuola, mettici le ore di lezione. Se lavori, segnaci le riunioni interne o gli appuntamenti coi clienti. La regola base è questa:
se occupa tempo e spazio, in un luogo, a un’ora precisa → va in agenda.
Prendi confidenza con l'idea di un sistema fidato e tieni separati, per il momento, il taccuino e l'agenda.
Tra una settimana faremo un passo avanti verso la progettazione del tuo romanzo. O meglio, di qualsiasi cosa tu voglia progettare (e poi realizzare) nella vita. È facile. Basta scrivere!
Ti aspetto tra le righe.