Qualcuno di noi ha ucciso la scrittura
Sarà stata l'inaridita copy o quel fannullone del romanziere? Oppure è stato qualcun altro? Che cos'è davvero la scrittura? Scopriamolo insieme in questo 'show-down' à la Poirot. Come in un giallo!
IL PIN PER SBLOCCARTI
Gentili signore e gentili signori. Vi ho convocati qui oggi per un motivo preciso. C'è qualcuno tra di noi, in questa stanza, che è il colpevole.
Qualcuno di noi ha ucciso la scrittura, e io penso di sapere chi sia.
All'inizio pensavo che fosse la copy che non si sente abbastanza creativa, quella che si è abituata ai metodi e ai tempi stretti di consegna del suo lavoro. Sono anni che scrive le stesse cose e pensa di non avere molto margine di libertà. Col tempo è diventata precisa nelle scadenze e tagliente nella sintesi, ha sviluppato una disciplina e un'organizzazione che le permettono di seguire moltissimi clienti allo stesso tempo. Tuttavia questa disciplina la stressa e sente la sua creatività drenata. Non ha più momenti di follia, dice lei, in cui immagina soluzioni nuove e coraggiose. Quelle soluzioni che quasi sempre portavano a un 'NO' secco e maiuscolo del cliente, ma nello stesso momento le davano una grande soddisfazione personale. La nostra copy non si diverte più come prima. Prima del calendario editoriale, delle liste di cose da fare, dei claim e delle call to action. Prima dell’unica certezza che ha oggi: arriverà venerdì sera!
Subito dopo ho pensato che fosse stato il romanziere, quell’artistoide che aspetta la chiamata dell'ispirazione anche per giorni interi con gli occhi puntati al soffitto. Occhi che studiano un punto nella vernice in cui si è formata una piccola crepa. Il tempo passa e l'ispirazione forse deve passare da lì, da quella crepa che ogni giorno gli sembra un po' più grande. No, ripensandoci la crepa è sempre uguale: è dentro di lui che si sta rompendo qualcosa e una frattura si allarga sempre più. C'è angoscia, oltre la frattura. C'è paura, ma anche bellezza. Si confondo e lo confondono. Peccato che non possa farci niente, perché lui è un creativo e i creativi sono così. Devono essere liberi, devo essere puri, caotici. Sono giorni che non legge neppure il giornale perché non vuole farsi influenzare, perché deve scrivere qualcosa di originale. Qualcosa che non è mai stato scritto prima! Per questo da qualche ora sta studiando come creare una sua lingua per poter scrivere la prossima storia. Non sa che storia sia e ignora il fatto che nessuno conosca la lingua che sta inventando. Nemmeno lui. L’importante è che sia originale, o no?
Questi erano i miei principali sospetti, gentili signore e signori. I soliti sospetti, se vogliamo.
Soltanto sospetti, perché non è stato uno di loro a uccidere la scrittura.
Siamo stati tutti noi.
L'abbiamo fatto il giorno in cui abbiamo deciso che creatività e produttività fossero due cose separate.
Abbiamo piantato ciascuno il coltello nella schiena della scrittura ogni volta che abbiamo rifiutato la possibilità dell'invenzione, l'appuntamento al buio con l'incertezza. Siamo stati noi a calare il candelabro sulla sua testa ogni volta che abbiamo evitato di farci un piano pensando che questo ci avrebbe affossato l'istinto, annoiato l'anima, annullato il rapporto esclusivo che abbiamo con le Muse.
I piani non servono a niente, dicevamo, ma pianificare è fondamentale. Come è fondamentale leggere, copiare e riscrivere di nuovo da capo.
Vedere quello che gli altri non hanno visto solo perché non hanno aperto tutte le porte e avere la forza di tornare a casa per parlarne in modo semplice a chi ha voglia di ascoltarci. Accompagnarli oltre la porta giusta, come guide, ma divertendoci con loro, come turisti. Scoprire insieme agli altri cosa nascondono le parole, perché non possiamo scoprirlo da soli.
Abbiamo ucciso la scrittura ogni volta che l'abbiamo confusa con un lavoro o con una chiamata del destino. Perché scrivere può essere entrambe queste cose, ma non è per questo che scriviamo!
Abbiamo ucciso la scrittura perché abbiamo 'pensato per scrivere' invece che 'scrivere per pensare'. Abbiamo confuso l’abilità del movimento con un tipo specifico di pratica sportiva. Ricominciamo a praticare la scrittura ‘per tutti’! Perché praticare la scrittura è il modo migliore che l'evoluzione ci ha dato per conoscerci, per non dimenticare e per creare qualcosa.
Non si possono scindere produttività e creatività. Bisogna usarle insieme. Io chiamo questa miscela ‘produttività creativa’.
FLASHBACK/FLASHFORWARD
Bellissimo allenamento di CARDIO❤️WRITING lo scorso lunedì. Ci siamo divertiti e abbiamo sudato parecchio, non solo per colpa dell'ondata di caldo. Si replica con un nuovo allenamento martedì prossimo prima di salutarci per le ferie e ritrovarci dopo la metà di agosto.
Ho visto THOR: LOVE & THUNDER e mi è piaciuto, perché mi piacciono gli eccessi di Taika Waititi che non sacrificano mai la trama. Un vero fumetto al cinema. Inadatto a chi si prende troppo sul serio.
Devo dire che alla fin fine mi è piaciuto anche l'adattamento (anzi lo stravolgimento) di MS. MARVEL che puoi trovare su Disney+. Hanno cambiato molto, ma è rimasta una bella storia di crescita, con qualche curiosità su come evolverà il personaggio.
UNA STORIA PER SBLOCCARTI LA SETTIMANA
Visto che ho parlato di Disney+ e di caldo, ne approfitto per consigliarti una chicca rinfrescante. Se non l'hai ancora vista (in America è su HULU) corri a guardarti ONLY MURDERS IN THE BUILDING: una serie crime-comedy deliziosa.
Ideata da Steve Martin, ha come protagonisti tre sconosciuti che abitano nello stesso palazzo. Steve Martin, Martin Short e una sorprendentemente perfetta Selena Gomez, interpretano questo trio improbabile unito dalla passione per i podcast di cronaca nera e dall'indagine che faranno insieme per scoprire l'assassino di un loro vicino di casa.
La seconda stagione è appena cominciata e non ti anticipo niente.
Un po’ di suspense!