Non importa che scrittore sei
Importa solo che cosa vuoi scrivere. Ogni storia ha il suo modo per essere raccontata.
Hai mai provato a tenere attaccato al muro un post-it per più di otto mesi? Io sì. Posso dire che in più di vent'anni di scrittura le ho provate tutte, quando si tratta di... scrivere.
Post-it, cartellini da 3x5 pollici, gessetti, graffiti sul muro, lavagne adesive, lavagne mobili, registratori portatili, computer con uno schermo, con doppio schermo, con triplo schermo carpiato; plastici, palmari, tablet, cellulari; scribi egizi, monaci amanuensi, Mano della Famiglia Addams, rapimento di una Musa legata alla scrivania e tanto altro.
Ricordo una delle prime volte in cui mi sono confrontato con un vero scrittore su come scrivesse lui i propri romanzi. Io ero ancora alle prime armi e sì, la teoria la conoscevo: volevo sapere della pratica.
Stavamo lavorando a una sceneggiatura, scrivevamo insieme da giorni interminabili. Era stata una delle esperienze più educative della mia vita. Un bagno di sangue, di quello che non si lava via.
Lo scrittore in questione, che era uno sceneggiatore ordinato e molto preciso, quasi uno scienziato, mi confessò che stava lavorando a un romanzo sepolto trai post-it e i foglietti volanti. Aveva appena preso un appunto per la sua storia sul palmo della mano. Mi mostrò i segni della penna sbavata.
Perché un approccio così diverso?
Negli anni mi sono dato una risposta che mi è servita per affrontare ogni tipo di scrittura, dal romanzo al copywriting: ogni storia ha il suo modo per essere raccontata.
Quindi bisogna sapersi muovere in ogni condizione, perché dialoghiamo con quello che scriviamo.
Sei un Pantser o sei un Plotter?
Qualche anno fa è scoppiata la moda di dividere gli scrittori in due gruppi. Tutto nasce dal National Novel Writing Month, o NaNoWriMo, iniziativa nata nel 1999 che si svolge ogni anno a novembre con l'obbiettivo di far scrivere a ciascuno dei partecipanti la propria prima stesura - come puoi fare tu mentre ti racconto il romanzo capovolto, - nell'arco breve di trenta giorni.
Fatemi sfatare subito questo mito. Non esistono due tipi di scrittore, ne esistono sette miliardi. Anzi, di più, perché cambiamo approccio alla scrittura a seconda di quello che scriviamo.
Altrimenti, come mai uno sceneggiatore navigato, quando scrive un romanzo finisce per naufragare e non fa neanche una scaletta?
I due tipi di scrittore, secondo la community di NaNoWriMo, sarebbero persone diverse:
- i PANTSER, ovvero quelli che non programmano nulla di quello scriveranno. Quelli che scrivono 'senza penzier';
- e i PLOTTER, quelli che progettano ogni minima svolta narrativa.
Il primo termine deriva dall'espressione 'by the seat of his pants', che potrei adattare in 'senza allontanarsi dalla seduta dei propri pantaloni'. Il secondo deriva dal termine 'plot', la parola inglese per 'trama'.
Beatles o Rolling Stones?
Dipende! Devo scatenarmi, fare il ribelle o lo sperimentatore?
Bisogna vedere.
Per la mia esperienza cambiamo approccio a seconda del rapporto che costruiamo con quello che vogliamo scrivere.
Se voglio raccontare una grande epopea fantastica, posso decidere di cominciare dal nulla, improvvisando, abbozzando un nuovo mondo. Arrivato alla duecentesima cartella potrei decidere che un approccio più ordinato mi aiuterà!
Oppure potrei aver deciso di fare il contrario.
Scrivere a volte è come scolpire. Tagliamo il mondo infinito nel nostro 'posto mentale' con finitissime parole. Lo riduciamo ai minimi termini, gli diamo un confine, un sapore, un colore. Manteniamo aperte alcune strade, ma delimitiamo l'orizzonte dell'immaginazione mettendo a fuoco un dettaglio, un'azione.
Rolling Beatles
La narrazione è fatta di scelte, esattamente come la vita. Il mio consiglio in questo caso è di scegliere tutte e due le strade, usandole in alternanza.
Impara a buttarti nelle storie come un naufrago fiducioso, abbandonati alle correnti, ma...
impara anche a nuotare prima di farlo! Conosci il mare, i venti e le rotte.
Muoviti a seconda delle necessità, sii fluido.
Quanto tempo hai? Con chi lavorerai? È una commissione, un progetto personale? È autobiografico il materiale? Come stai oggi?
Sai qual è la cosa migliore da fare quando vogliamo cominciare a scrivere?
Prendere un foglio e scrivere: "Ora devo cominciare a scrivere. Non so bene cosa, ma c'è un..." E continuare da qui.
Dopo qualche pagina, torna a vedere cosa c'è in quello che hai scritto e schematizza in poche righe. Comincerai a vedere la rotta.
Oggi ho un po’ tardato a mandare la mail perché stavo finendo di sistemare la mia nuova landing page da cui potrai prenotare una chiacchierata con me per raccontarmi la tua storia. E volevo mostrartela: eccola qua.
Fammi sapere se ha senso. Ti aspetto tra le righe!
Ps. “Papalina!” Ah, no. Io non sono su FantaSanremo. ;-)
Ottimi consigli di navigazione e bellissima landing page! Prendo subito appuntamento per un caffè in settimana! 😜
Humm... la cosa si fa interessante...
Comincio a vedere i mattoncini per costruire qualcosa che potrebbe bollire in pentola.
Quando avrò un po' più di elementi ti interrogherò.
A quando il prossimo caffè !?