Le app che uso per la mia produttività creativa - (parte IV)
Siamo al quarto articolo in cui parlo agli abbonati delle migliori app da usare nelle varie fasi del MODELLO S.C.R.I.V.O. Gli strumenti perfetti per la tua Macchina delle Idee!
Usare un termine apparentemente freddo come ‘macchina’ accanto a un termine sempre caldo come ‘idea’ non è una cosa semplice. Per quanto gli appassionati di fumetti siano familiari con l’espressione ‘casa delle Idee’ e nonostante l’espressione idiomatica piuttosto diffusa ‘fucina di idee’ che spesso si usa per indicare qualcuno particolarmente creativo.
Sia con la ‘macchina’ che con la ‘fucina’ c’è un lavoro manuale dietro. L’immagine del sudore che imperla la fronte del fabbro, lo sforzo fisico e quello mentale uniti insieme nella realizzazione di un’opera tutta umana.
La Macchina delle Idee
Ho scelto di chiamare la Macchina delle Idee quello che si può fare con un determinato framework di studio e di scrittura il cui cuore pulsante è proprio il MODELLO S.C.R.I.V.O. che già conosci.
Ne parlerò per la prima volta a Bari il 22 ottobre prossimo, durante uno degli eventi più importanti tra quelli legati al business & marketing storytelling: La Masterclass, promosso e realizzato da La Content. Sono molto contento di essere stato invitato a partecipare insieme a tante personalità del settore.
C’è ovviamente un motivo se ho scelto il termine ‘macchina’ e non è un invito all’automazione per pigrizia, ma anzi un invito a ritornare alle origini del concetto stesso di macchina: l’esempio dell’opera dell’intelletto e del progresso del pensiero umano. Le macchine di Archimede, quelle di Leonardo… La macchina come ‘leva delle leve’ che ci permette con poco sforzo di imparare e di crescere sempre di più, senza mai rimanere a corto di idee, per l’appunto.
Una macchina come quella da cui mi stai leggendo.
Ci torneremo sopra, ma adesso veniamo ai tool che uso nella Fase 4 del mio ciclo di produttività creativa, ovvero quando IMPOSTO UN PIANO.
Fase 4 del MODELLO S.C.R.I.V.O: IMPOSTO UN PIANO
Dopo aver letto, studiato (sottolineato e individuato ciò che più ci interessa), riflettuto e riscritto mettendo insieme le diverse idee che sono emerse dalla lettura, ora ci siamo fatti un’idea (o più d’una) su cosa possiamo scrivere, su quello che sarà il prodotto finale del nostro sforzo.
Comincia così la fase ‘convergente’ e ‘analitica’ del mio ciclo di produttività creativa.
Su le maniche. Dobbiamo comincia a mettere ordine nelle idee e impostare una struttura in cui inserirle. Ecco un selezione di tre tool che uso spesso in questa fase per avere sempre sotto gli occhi il piano d’azione che mi aspetta.
1. TRELLO: la gioia della kanban board
Quando schematizziamo un contenuto (ma anche quando dobbiamo costruire un progetto che vada oltre la bidimensionalità del testo) uno degli strumenti più interessanti da usare - piuttosto intuitivo ed estremamente efficace - è la kanban board.
Una bacheca divisa per colonne nella quale possiamo inserire le cose da fare sotto forma di carte adesive che spostiamo di colonna a seconda dello stadio di lavorazione.
Trello è utile anche per distribuire contenuti lungo una linea temporale, non solo per tracciare lo stato di un progetto.
Le colonne infatti possono diventare - per esempio, - il paradigma della vostra storia (inizio - svolgimento - finale) in cui ridistribuire le idee che avete avuto. Possono rappresentare le tappe del viaggio dell’eroe, o i principali momenti di una sceneggiatura.
Con Trello - che ha una curva di apprendimento molto ripida (cioè semplice), mi sono sempre trovato bene a ragionare in questa fase: soprattutto per contenuti brevi o a uno stadio ancora non avanzato di sviluppo.
Ottimo per il lavoro in team, se stiamo creando prodotti audiovisivi con altri co-sceneggiatori o se stiamo costruendo un piano editoriale (PED) con una redazione.
Menzione d’onore, ma con una curva molto più lenta lo strabiliante NOTION che può fare anche molte altre cose oltre alle kanban board, ma proprio come tutti gli strumenti che possono fare tante cose ha bisogno di uno spazio tutto suo per essere raccontato. Uno spazio che non è questo.
2. SCRIVENER: la cara buona vecchia corkboard
Scrivener è conosciuto principalmente come il più completo e ‘dedicato’ programma di scrittura per fiction e non-fiction che ci sia.
Programmato da zero da uno scrittore insoddisfatto dai word processor che erano sul mercato (come lo capisco!) negli anni Scrivener si è posizionato come un punto di riferimento.
Complesso da padroneggiare, ma con funzioni che sono utilizzabili sin da subito Scrivener si distingue per la possibilità di visualizzare quello che abbiamo scritto (interi capitoli come pagine singole o brevi unità di testo) anche come cartoline posizionate sopra una bacheca di sughero su cui è possibile riordinarne la posizione con il mouse. Cambiando ordine alle cartoline ricomponiamo l'ordine del testo complessivo che stiamo scrivendo. Semplice ed efficace come la cara buona vecchia bacheca di sughero della nonna.
Menzione speciale qui per i già nominati MIRO e MURAL che in quanto bacheche virtuali possono supportarci in questa fase di progettazione e scalettatura, anche se non in maniera così dedicata come fa Scrivener.
3. ROAM REASEARCH & FRIENDS: schema per punti o outline
A proposito di graditi ritorni, abbiamo già accennato a quello che possono fare Roam Research e Logseq (open source e gratuito al momento) per aiutarci a schematizzare i contenuti ‘per punti’ e rendere i collegamenti tra essi più facili da tracciare. Con Roam e Logseq possiamo facilmente costruire e strutturare un testo - più difficile con libri interi, ma non impossibile - usandone le pagine come schemi per punti.
nella classica forma dello schema per punti infatti
e con la possibilità di aggiungere testo a ciascun punto
si possono poi spostare i punti sulla pagina nell’ordine che si desidera componendo così testi interi da singole piccole idee
magari le stesse che abbiamo ‘riassunto e ricomposto’ nella Fase 3 del MODELLO S.C.R.I.V.O.
Specializzatissimo in questa forma di scrittura per punti è WORKFLOWY, a cui spettano menzione d’onore e di anzianità.
Un piano va realizzato
A questi strumenti consiglio sempre di affiancare un buon task manager o un programma che aiuti a tenere traccia delle cose da fare.
Todoist è forse il più famoso e nella versione gratuita permette già di cominciare a lavorare senza perdersi troppo in chiacchiere. Se pratichi il METODO DI PRODUTTIVITÀ GTD®, di cui ho parlato qui, questo è uno dei programmi che fa per te.
Con programmi come Todoist che ti aiutano a tenere traccia del lavoro puoi anche abbozzare degli schemi ordinando i vari punti di una lista di cose da fare.
Il mio consiglio però è quello di usare un task manager principalmente come assistente personale al lavoro di pianificazione, un luogo sicuro in cui inserire le date ‘limite’ che decidi di darti - o che ti sono state date, - e stabilire i singoli passaggi di sviluppo da affrontare per la realizzazione del tuo piano tenendo traccia di quello che è stato fatto e di quello che è ancora da fare.
Così sarai sempre pronto alla consegna.
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