Le app che uso per la mia produttività creativa
Oggi comincia una serie di articoli in cui parlo agli SBLOCCATI RICCHI delle migliori app da usare nelle varie fasi del MODELLO S.C.R.I.V.O. Gli strumenti perfetti per la tua macchina delle idee!
È arrivato settembre. Te l’ha detto il calendario, lo so. Se poi hai letto la mia mail di venerdì te lo senti ripetere anche da me.
Inizia una nuova stagione e in questo articolo per gli abbonati - che ti sei guadagnato a colpi di caffè offerti, - parliamo in anteprima di una serie di strumenti digitali che sono diventati molto utili per la mia scrittura.
Occhio! Non si tratta di strumenti utili solo alla stesura di un romanzo o di una sceneggiatura. Il tema della prossima stagione per ‘Il blocco dello scritto.re’ è il seguente: non pensare per scrivere, ma scrivere per pensare.
Neil Gaiman scrive la prima bozza di ogni nuova storia su un taccuino (forse anche due!). Andrea G. Pinketts era molto attaccato alla sua prima bozza scritta a mano. Si tratta di scelte. A volte di vezzi, altre volte di lussi, o nel caso dei due nomi citati qua sopra si tratta di grandi penne che possono fare quello che vogliono e lo fanno bene. Andrea non c’è più, ma le sue storie continuano a stupire i lettori.
Mettiamo da parte i geni. Gli essere umani come me e come te hanno diverse necessità di scrittura.
Io scrivo romanzi e sceneggiature, ma in molti casi anche articoli, script per podcast o video di YouTube, contenuti per i social, brief di branding o semplici appunti…
Una buona parte del mio ‘tempo di scrittura’ lo passo sulla mia agenda per programmare il lavoro da fare e organizzare le informazioni che mi servono per svolgerlo. Un’agenda cartacea è uno strumento potente e per anni non ho potuto farne a meno, ma la carta non ha i superpoteri che mi offre il digitale.
Ho scritto interamente a mano un romanzo, una volta, ed è stato terribile. Non fa per me. La mia calligrafia era pessima ed è finita che ho dovuto cambiarla completamente e re-insegnarmi a scrivere in corsivo.
Quando mi chiesero di scrivere un racconto che avesse come protagonista Duca Lamberti per un’antologia dedicata a Giorgio Scerbanenco.
Dopo che mi ripresi dallo shock decisi di scrivere con una vecchia macchina Olivetti.
Nel tempo ho usato tastiere a membrana, meccaniche e touch. Ho scritto con Apple Pencil, ho provato la dettatura, ma la tastiera del mio laptop rimane la mia preferita.
Quando passi le tue giornate a scrivere dall’alba dei diciassette anni le provi un po’ tutte.
In questi ultimi cinque anni il campo della ‘scrittura digitale’ ha subito alcuni notevoli avanzamenti. I word processor (programmi di scrittura) tradizionali hanno lasciato il terreno a strumenti specifici per la composizione, il note-taking, l’organizzazione schematica delle informazioni.
Andiamo con ordine. Nelle prossime mail passerò brevemente in rassegna le fasi del MODELLO S.C.R.I.V.O. (ripassino) e faremo una panoramica delle applicazioni che uso in ogni ‘stadio di lavorazione’ nel mio ciclo di produttività creativa.
Oggi partiamo dalla Fase 1. Da dove, sennò?
FASE 1 - S come STUDIO
Nella Fase 1 raccogliamo informazioni, prendiamo appunti, conserviamo cose raccolte per strada che riguardino quello di cui vogliamo scrivere. Se non abbiamo idee, raccogliamo in questa fase tutto quello che che attira il nostro interesse e la nostra opportunità. Argomenti che ci affascinano, articoli che abbiamo trovato in rete o tra le pagine dei giornali, informazioni che ci hanno appassionato, divertito, scioccato… Libri che stiamo leggendo, film e serie TV che stiamo guardando.