L'azione è l'unica via
Cosa fai? Metti via le valige. Deponi le armi! Cos'hai capito? L'azione è l'unica verità di una storia. Quando raccontiamo non c'è altro che possiamo usare per raccontare.
Qual è davvero la difficoltà che può incontrare uno scrittore nella semplice arte del delitto? Ehm, volevo dire del racconto!
I griot africani cantano le loro storie senza prestare attenzione a più di 3 punti nevralgici del loro storytelling. Cominciano con una barzelletta o un indovinello per attirare l'attenzione del pubblico e poi raccontano, chiudendo con una morale che quasi sempre riguarda l'importanza della memoria. Voilà. Perché dovresti preoccuparti tanto della struttura, dunque?
Non è una questione di formalismo, semmai di ingegneria inversa. Tutta la narratologia si basa sull'osservazione delle storie che sono già state raccontate. Le scomponiamo nelle loro parti e cerchiamo di comprenderne le funzioni principali.
L'importante in una storia è... già, cos'è importante in una storia?
Non voglio sembrare troppo rigido e attaccato agli schemi. Al contrario, io amo moltissimo sperimentare con le forme e i linguaggi quando scrivo. So per certo, però, che non conoscere come funziona il meccanismo (di qualsiasi cosa) difficilmente mi permetterà di innovarlo.
Quelli che leggono le istruzioni e quelli che ‘basta che funzioni’
La popolazione mondiale si divide in due tipi di persone: quelli che leggono il libretto di istruzioni e quelli che 'basta che funzioni'. Uno scrittore farebbe bene ad appartenere alla prima categoria perché quello che scriviamo potrebbe avere conseguenze non solo sul nostro piccolo ego (il vero nemico), ma soprattutto sugli altri.
Da quando ero un minuscolo rompiscatole di otto anni sono quello che legge il manuale, e non si ferma lì, mi diverto anche a smontare e rimontare qualsiasi cosa che mi si trovi sottomano.
Figuriamoci se non lo faccio con le storie.
Va bene. Ora veniamo alla parte importante di questa fase del mio processo creativo. Un concetto che potrebbe esserti molto utile: la struttura spesso viene intesa come la forma di una storia, piuttosto che la sua sostanza... ma è l'esatto contrario.
Essa serve, per la mia esperienza, a tenere il tempo dell'esperienza drammaturgica. Permette al pubblico di prevedere il tipo di storia con cui avrà a che fare e l'aiuta a prepararsi psicologicamente.
Gli eventi sono la sostanza della drammaturgia, mentre le parole, come quelle che sto usando in questo momento, non sono altro che un vestito messo addosso alla pagina, l'abito che dovrebbe fare il monaco, ma che non sempre fa il dramma (che in greco significa per l'appunto azione).
L'azione è l'unica via, l'unica verità di una storia.
Certo che la scrittura è importante! Sennò non avrei inventato il CARDIO❤️WRITING, ma non è la bella scrittura che codifica il genere e il tema di quello che raccontiamo. Neppure il messaggio. È quello che succede nella nostra storia che le da l'aspetto fondamentale (e se ne parla nei nostri allenamenti) partendo dall'interno, dallo scheletro stesso della sua essenza: azione e reazione.