La fabbrica delle storie
Come funziona l'Interprete che abbiamo nel cervello e perché la voce narrante che abbiamo dentro è la prova che le storie sono fondamentali per la nostra esistenza.
"Coraggio, Toby..." dice l'uomo col grembiule bianco aggiustandosi gli occhiali che gli cadono sul naso.
Il giorno è ancora alto, ma in ospedale non c'è molta differenza tra un'ora e quella successiva. Tutto succede in un battito di ciglia, come se i paramedici e gli altri dottori si muovessero solo mentre Toby non li guarda. Tra un battito e l'altro.
"Ancora un'illustrazione e abbiamo finito. So che sei stanco, ma è importante."
Toby annuisce, non ha tanta voglia di tornare in stanza. L'ultimo arrivato, sul letto di sinistra, ha qualcosa che non va. Anche se non riesce a spiegarselo.
"Eccoci qui. Davanti a te vedi l'ultima illustrazione della giornata," insiste l'uomo vestito di bianco. "Come hai fatto prima, devi solo scegliere dal tavolo la figurina che secondo te è più pertinente con quello che vedi."
Toby ingolla e si concentra. Stringe un occhio, poi l'altro.
Sul tavolo, ogni volta che l'illustrazione cambia, gli vengono posate davanti quattro figurine più piccole. Lui ne sceglie sempre una. No, anzi due. Una con la mano destra e lui sa perché; l'altra con la sinistra, ma è come se quella mano andasse per conto proprio. Non che sia una novità. Ecco che succede anche stavolta.
Davanti a lui c'è l'illustrazione di una zampa di gallina. Facile da riconoscere! La riesce a descrivere nella sua mente: c'è una voce nella sua testa che gli dice che la zampa di gallina va - ovviamente! - con la figurina della gallina che sta sul tavolo. È così che funziona questo esperimento di associazioni visive.
La sua mano sinistra, però, ha preso un'altra figurina nel frattempo.
La mano sinistra non la comanda lui. O meglio, non sente alcuna voce nella sua testa. Questo per colpa del fatto che i suoi cervelli non vanno d'accordo. Sono sconnessi e ognuno fa quel che può per far funzionare Toby come un intero.
Il cervello di destra è silenzioso, non lo sente e comanda la mano sinistra. Il cervello di sinistra invece funziona ancora come prima dell'incidente e si occupa della parte destra del suo corpo.
"Toby, vogliamo vedere cosa hai scelto questa volta?" Il dottore gli si avvicina. "Questa nell'illustrazione che cos'è? Cosa vedi?"
"Vedo una zampa di gallina."
"E nient'altro?"
"Niente che riesca adesso a descriverle."
"Bene," aggiunge il medico annotando qualcosa sulla sua cartella. "Ora vediamo le figurine che hai scelto. Molto bene! C'è una gallina intera su questa figurina e fa il paio con la zampa nell'illustrazione. Ottimo lavoro, Toby. Ma dimmi... perché con la mano sinistra hai scelto anche la figurina della pala?"
Toby ci pensa su. Una pala? È convinto che quella sia la scelta giusta per l'illustrazione che ha visto... ma perché?
"Perché la zampa è della gallina," risponde sicuro al medico dopo qualche istante "ma la gallina sta nel pollaio e il pollaio bisogna pulirlo..."
"Con la pala?"
"Esatto, con la pala. Sennò le galline si ammalano per la loro stessa sporcizia!"
"Certo Toby. Corretto," dice l'uomo sorridendogli e scrivendo ancora qualcosa nei suoi appunti.
Toby non si chiama davvero Toby, come il tuo cervello (che mi auguro sia ancora tutto intero) ha capito benissimo.