La differenza tra suspense e colpo di scena
Già. Si scrive suspense, non suspance. E nemmeno suspence. E con questo ci siamo giocati un sottotitolo intelligente per la mail di oggi. Sarà per la prossima volta.
Tutto quello che ci circonda è cambiamento.
Guardati attorno: ogni cosa muta costantemente. In alcuni casi il cambiamento è così lento che è difficile vederlo (per esempio gli effetti della dieta sul mio unico addominale); in altri casi il cambiamento è repentino e scioccante (oh no, anche questa camicia mi va stretta!).
Così, mentre il tempo passa e tutto cambia - e noi ci lasciamo alle spalle questa metafora sul mio girovita, - arriva il momento di affrontare una questione fondante della narrativa e non solo: la suspense.
C'è un passaggio meraviglioso nel libro-conversazione tra François Truffaut e Alfred Hitchcock (Il cinema secondo Hitchcock) che racconta la differenza tra colpo di scena e suspense.
Il libro parla di cinema, ma la lezione è valida per ogni genere di narrazione. Credo che sotto sotto potrebbe esserci anche una lezione di vita.
Eccone una piccola riscrittura.
Diciamo che io e te siamo seduti a un tavolo e stiamo avendo questa conversazione dal vivo (oggi si direbbe 'in presenza'). C'è altra gente attorno a noi, abbiamo un pubblico.
Pettinati. Mettiti a posto il vestito che ci guardano!
Così va meglio.
Diciamo anche che c'è una bomba puzzolente sotto al tavolo (è una bomba di puzza: di questi tempi ho deciso di disinnescare dalla violenza i miei esempi, quando è possibile).
Bene. Dicevo che stiamo chiacchierando amichevolmente quando...
BUM!
La bomba di puzza esplode e noi veniamo ribaltati a terra. Quando il fumo si dirada siamo costretti a correre a casa tappandoci il naso. Che scherzo di pessimo gusto!
Siamo sorpresi, è stato un colpo di scena.
Riavvolgiamo il nastro del tempo e vediamo come sarebbe stata una situazione carica di maggiore suspense.
Eccoci di nuovo al tavolo. Siamo seduti che chiacchieriamo, ma il pubblico che ci sta ascoltando questa volta sa che c'è una bomba puzzolente.
Noi non la vediamo, ma loro invece sì, e hanno anche visto il burlone che la piazzava lì sotto.
Da dove si trovano, le persone tra il pubblico riescono persino a vedere il timer lampeggiante sotto al tavolo. Un conto alla rovescia indica quanto tempo manca al momento dell'esplosione.
Tre minuti.
Due minuti.
Noi intanto continuiamo a parlare ignari che il tempo a nostra disposizione stia per scadere. Tutti ci ascoltano interessati anche se io sto parlando della mia dieta e del cambiamento e del... che bastardi!
Qualcuno tra il pubblico non resiste, si morde le labbra perché vorrebbe avvertirci che fra pochi secondi finiremo ricoperti di puzza, ma rovinerebbe lo scherzo. Bello scherzo!
Nel primo caso, quello del colpo di scena, il nostro pubblico ha ricevuto una pillola d'azione e adrenalina di circa quindici secondi.
Nel secondo caso, quello della suspense, gli abbiamo dato quindici minuti di tensione e di attesa.
È molto importante capire la differenza fra questi due strumenti della narrazione. Nel colpo di scena il pubblico sa esattamente quello che sanno i protagonisti. Nella suspense il pubblico sa più cose di quello che sanno i protagonisti.
C'è altro su cui ragionare riguardo a questi fondamentali, ma per oggi direi che è tutto. Torniamo a casa a farci una doccia che è meglio.
Il periodo pasquale è - in molte culture e tradizioni, - un momento di riflessione proprio sul cambiamento e sulla trasformazione.
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La differenza tra suspense e colpo di scena
Bellissimo libro, quello di Truffaut su Hitchcock. Me ne vengono in mente altri due: Peter Bogdanovich su Orson Welles, e Cameron Crowe su Billy Wilder!