FUORI DI TESTA: la MENTE ESTESA e la SCRITTURA PRATICA
Perché scrivere è un'abilità che tutti dovremmo usare di più... e come diavolo è possibile che il cervello c'entri meno di quello che sembrerebbe?
"C'era una volta..."
"Un re!" diranno i miei piccoli sbloccati.
"No, ragazzi, avete sbagliato. C'era una volta un pezzo di legno."
Non era un legno di lusso. A dirla tutta non era un pezzo di legno, ma se la raccontava come se lo fosse. Si credeva un sottile ramoscello pronto a spezzarsi, anche se era fatto di carne e d'ossa, tutta roba in grado di spezzarsi per carità, ma anche di ripararsi da sola, con il tempo, qualche cerotto e un po' di fortuna.
Era irrigidito il nostro pezzo di legno, si ripeteva di continuo che scrivere era qualcosa di lontano dalle sue possibilità. Era convinto che la scrittura fosse una qualità naturale, un talento unico dato da qualche dio, dalla predisposizione genetica o attribuito dal caso. Soltanto una magia - si ripeteva il nostro legnetto, - magari la magia di una Fata dai Capelli Turchini, avrebbe potuto permettergli di scrivere.
Ecco, non c'era una volta un re, ma uno scritto-re!
Cito Collodi perché ricorrono quest'anno i 140 anni dalla pubblicazione di quel meraviglioso libro intriso di filosofia che è "Le Avventure di Pinocchio", così butto lì un consiglio scontato di lettura o di riscoperta. Mi piacciono le riscoperte perché ci permettono di vedere le cose che pensavamo di conoscere da un nuovo punto di vista. Per esempio adoro visitare le città che conosco come se fossi un turista. D'altronde non è questo che siamo tutti? Turisti di passaggio che si godono il viaggio prima di tornare da dove sono venuti? Ah, la vita! Una fantastica gita nella meta-cognizione (siamo infatti in grado di pensare di pensare) per guardarsi attorno, divertirsi, amare e imparare.
Va bene, Bortolotti. Tutto molto bello, ma non dovevi parlare di scrittura?
Prima devo parlare di uno dei problemi principali che hanno gli esseri umani, un problema che è anche una soluzione, la nostra arma evolutiva più potente: l'illusione.
Noi umani forse non siamo gli unici esseri viventi in grado di illuderci (sappiamo che molti animali sognano, magari non proprio come noi... ma succede qualcosa nel loro cervello di molto simile al sogno). Noi bipedi e macrocefali, siamo gli unici nel regno animale - fin qui, - a sognare anche a occhi aperti: lo possiamo fare in qualsiasi momento della giornata e quando lo facciamo, invece di riposarci, spesso ci stanchiamo più di quando dormiamo. Il nostro cervello si sforza di creare queste illusioni e fa un gran lavoro. A volte viene guidato da una parte di noi che ha capito come sfruttare quest'arma al meglio, altre volte invece usa questo potere per risparmiare energia, per proteggersi, per evitare altro lavoro da fare.
Il cervello è un organo straordinario, non mi fraintendere, ma anche il fegato lo è. Personalmente ammiro molto il mio fegato per gli sforzi che ha fatto in passato. Gran organo, il fegato. Sapevi che può rigenerarsi?
Il cervello invece no, ma può riorganizzarsi (il che è fighissimo comunque, per carità).
Come tutti gli organi, il cervello fa il suo lavoro in un certo modo, ma solo perché crediamo di pensare col cervello allora ci convinciamo che lui, il cervello, debba avere sempre l'ultima parola. Eppure non siamo fatti solo di cervello, ma di un sacco di altri organi e arti e…
"E certo che il cervello ha sempre l'ultima parola" diranno i miei (mica tanto) piccoli sbloccati. "Il cervello è quello che ci fa parlare!"
Sì, è vero. Tra il cervello e la bocca, però, ci dovrebbe essere un processo di ragionamento, di pensiero. C'è quasi sempre, a meno che l’oratore non sia in piena campagna elettorale o in streaming coi propri followers. Per qualche buffo motivo il pensiero sembra spegnersi nella maggior parte di questi casi.
Se ti dicessi che il pensiero e la mente che lo produce non sono soltanto nel cervello? Il dibattito è apertissimo e quella che sembrava una tesi filosofica un po' fricchettona oggi è tornata piuttosto attuale.
Ti faccio un esempio. Ricordi a memoria tutti i numeri di telefono che ti possono servire? E gli indirizzi e-mail? Immagino che tu come me abbia salvato le informazioni dei tuoi contatti da qualche parte: su una rubrica cartacea o sui contatti del tuo telefono. Qualcuno di noi probabilmente i contatti li ha salvati nel cloud e sono dunque distribuiti attraverso il web su più di un attrezzo elettronico che utilizza.
Ora: se la tua rubrica finisse tra le fauci del cane, se il telefono finisse giù per il terrazzo, se il cloud venisse bloccato da un malware in una guerra elettronica...
Una parte della tua memoria (su supporto cartaceo o cibernetico) non sarebbe più a tua disposizione. Forse ti è già capitato. Ricordi come ti sei sentito?
E se questo accadesse alle tue foto di famiglia? Al tuo diario personale? Al tuo calendario futuro?
Eh sì, perché gli esseri umani pensano al futuro. Una cosa, il futuro, che non potremmo pensare - perché il futuro cambia di continuo, - infatti lo immaginiamo. Ci illudiamo del futuro. Lo facciamo con immagini mentali e con parole. Spesso queste parole soffiano come una brezza nella nostra testa e sentiamo la necessità di acchiapparle e metterle da qualche parte prima che formino un ciclone, un vortice che avviterebbe i pensieri su se stessi portandoci via dal Kansas e lontano da casa come Dorothy ne 'Il mago di Oz'. Vabbè, forse dovevo usare la metafora del mare e del Terribile Pesce-Cane di Pinocchio… È che non ci sono cicloni in Pinocchio!
Rimane il fatto - con buona pace di Carlo Collodi, - che la scrittura non è un talento naturale, ma un'abilità che abbiamo sviluppato per necessità, un artefatto che porta i nostri pensieri fuori di noi espandendo la nostra mente.
Ci sembra difficile scrivere perché lo è! L'Uomo non è nato per scrivere, ma è evoluto scrivendo. Uno strumento, la scrittura, che serve per creare illusioni condivisibili (romanzi, racconti, fumetti, sceneggiature, copioni, programmi elettorali, job description su LInkedIn...) e che è prima di tutto una rete per catturare i nostri pensieri. Un po’ come il Pesce-Cane cattura Pinocchio (ok, è un po’ forzata!).
Insomma: tutti pensiamo e di conseguenza tutti abbiamo qualcosa da scrivere.
Fai così. Ascolta i tuoi pensieri e comincia a scrivere adesso. Chiediti: dove si trovano i miei pensieri ora che sto scrivendo? Sono nel mio cervello? Sono sul foglio bianco? Sono ovunque attorno a me?
Quando i pensieri rimangono nella nostra testa, non possiamo tornare a rivederli, correggerli, scrutinarli. Per questo dico sempre che: “se non l’hai scritto, l’hai soltanto pensato”.