Buon Natale Sbloccato a tutti!
Scrivere serve a unire le persone tra loro: è uno dei modi che abbiamo per accendere un cerino nel buio.
C'era una volta un mondo in cui la luce del Sole era l'unica luce.
Non c'erano lampadine a illuminare la notte. E la notte, che per sua stessa natura era timida, ne era molto felice.
Non amava essere osservata, ma quando l'ammirazione degli uomini superava la loro paura si faceva coraggio: indossava le stelle fra i suoi capelli e la Luna incastonata al centro del suo petto.
In un mondo come questo, al confine con il mito, gli uomini vivevano nella paura del buio e seguivano i ritmi dettati dal Sole. Si svegliavano all'alba e si chiudevano nelle loro case con il tramonto. Lo facevano per non venire cacciati da qualche predatore, per non morire di freddo durante le notti invernali. In alcuni casi, volevano semplicemente evitare di inciampare in una delle trappole che loro stessi avevano nascosto nel bosco il giorno prima.
È da questo mondo che proviene quella sensazione che abbiamo quando guardiamo il tramonto d'inverno; quando il cielo si spegne e noi accendiamo le nostre luci, così tante da far invidia alle stelle e illuminare la notte.
E la notte lo sa, quando la illuminiamo, che sono altre le luci che dovremmo accendere.
La notte conosce la luce di una parola di conforto, per esempio. Perché con il suo manto quanto dolore ha consolato.
Attorno ai nostri moderni focolari - che si tratti di veri e propri camini o di grandi televisori OLED, di console dell’ultima generazione o di tavole imbandite - l'occasione che abbiamo è quella di stare insieme, possiamo farlo di più che nelle altre stagioni dell'anno. Abbiamo meno distrazioni e possiamo ricordarci l'un l'altro quanto sia importante prenderci del tempo per noi, per la nostra famiglia, per la nostra comunità.
Possiamo farci un regalo: rallentare.
Perché nel buio, gli uomini del mondo al confine con il mito, si sentivano semplicemente più soli. Erano incapaci di vedersi, di orientarsi, erano in balia delle minacce che li circondavano perché nel bosco e nelle tenebre non potevano affrontarle insieme. Soltanto che a guardarci meglio, accendendo un cerino in questo buio che faceva tanta paura a quegli uomini noi abbiamo capito che non è il buio a fare davvero paura, ma la solitudine che costringeva un tempo tutti nei propri giacigli.
E la notte, che è timida, ma di certo non vuole tutto questo, può essere la migliore occasione per raccoglierci nelle nostre case e rallentare, raccontandoci di un mondo nuovo che possiamo costruire insieme quando arriverà mattina - perché c’è sempre una mattina che arriva dopo, - o di questo mondo qui e di quanto siamo grati del poco e del tanto che abbiamo. Ché anche il poco, se ti fermi un attimo a guardarlo bene, è già tanto.
Questo, senza dimenticare di condire il tutto con un po' di avventura per tenerci svegli e un po' d'amore per rendere tutto più significativo. La notte lo adora. Adesso che la guardo bene, forse lo fa apposta. Per farci stare insieme, attorno a un focolare e raccontarci ogni sera una nuova storia.
Buon Natale e Buone Storie a tutte e tutti, Sbloccati e non. Qualsiasi cosa facciate, fate che ne valga la pena.
Il Blocco salta un turno, ma torna con la sua doppia dose giovedì prossimo. Abbiamo un sacco di cose di cui parlare.
Ti aspetto fra le righe.
Bellissimo augurio Matteo, anche quando non è Natale 🧡
Come hai ragione, sai? Tantissimi auguri pure a te!